Durante la II guerra mondiale una delle armi "mitiche" impiegate dai sovietici fu senza dubbio il lanciarazzi Katyusha. Il progetto dei razzi di quest'arma si deve ad un gruppo di scienziati guidati da Georgi Langemak. I razzi del sistema BM-13, chiamati RS-132 (RS sta per Реактивный Снаряд, Reaktnivnyj Snarjad = Razzo autopropellente) erano alti circa 1,8 metri, del diametro di 132 mm e di 42 kg di peso. Più di 1800 lanciarazzi furono costruiti fino alla fine della Seconda guerra mondiale.
Le origini risalgono al 1938, quando venne deciso di adattare per uso terrestre il razzo da aviazione M-132 utilizzato da aerei quali l'I-152 e l'I-16. Inizialmente si lavorò sul camion Zis-5 armato con le caratteristiche rotaie, ma il progetto presentava una serie di problemi. Nel 1940 si riuscì a completare un modello che possedeva una precisione accettabile denominato BM 13-16. Nell' inverno 1941 solo 40 lanciatori furono completati, classificati come armi di alta segretezza. Il primo attacco effettuato ebbe luogo il 7 luglio 1941 contro il nodo ferroviario ad Orsa sul fronte di Smolensk, questa azione provocò il panico nelle sfortunate truppe tedesche che se li trovarono inaspettatamente di fronte, che si videro piombare addosso una intensa pioggia di proiettili in pochi secondi in misura mai vista prima di allora.
Queste macchine assunsero il nomignolo, non ufficiale ma immediatamente diffusosi nell'Armata Rossa, dal titolo di una canzone popolare in auge durante la Grande guerra Patriottica: Katjuša. Essa narrava di una ragazza che si strugge di nostalgia per il suo amore lontano, partito per il servizio militare.
Le prime batterie di lanciatori BM-13 erano trasportate da autocarri Zis-6 6x4 come nel modello su rampe a rotaia per 16 razzi. In seguito i lanciatori BM-13 vennero installati prevalentemente sugli autocarri forniti dagli Stati Uniti e principalmente su Studebaker nonché su Ford, Chevrolet ed International. Uno degli aspetti vincenti di quest'arma era che poteva essere prodotta con notevole facilità perfino in fabbriche di limitata grandezza e molto più a buon mercato e velocemente rispetto ai cannoni. Il nuovo sistema offriva una minore precisione di tiro compensata dall'impiego massiccio a saturazione. Un solo lanciatore BM-13 in 10 secondi poteva sparare 4350 kg di razzi su una superficie di 200 metri quadrati e, se moltiplichiamo il numero per i 36 lanciatori che formavano un battaglione, possiamo immaginare l'effetto devastante di un attacco di Katyusha. Un fatto particolarmente curioso fu che quando venivano lanciati i razzi generavano un un tipico suono metallico e da qui furono battezzati dai tedeschi "Organi di Stalin".
I lanciatori BM-13 non consentivano movimenti in direzione ma solo limitati movimenti in elevazione e il puntamento avveniva rivolgendo i veicoli verso l'obiettivo. Alcuni di questi erano forniti di persiane d'acciaio a protezione della cabina durante l'esecuzione dei lanci. I razzi M-13 da 132 mm erano stabilizzati ed avevano la testata del tipo HE a frattura prestabilita. Con il progredire della guerra vennero introdotte testate perforanti, illuminanti, incendiarie e da segnalazione.